Toronto, anno zero (l'ennesimo)


Ora che Chris Bosh è a Miami a fare compagnia a Wade e LeBron a Toronto cosa rimane?
Sono rimasti Calderon, Jack, DeRozan e Amir Johnson.
E' rimasto il Mago.
Sono arrivati parecchi giocatori, da David Andersen a Julian Wright (che potrebbe essere una gran sorpresa), da Leandro Barbosa a Linas Kleiza.
Mancano le stelle.
Intendiamoci, non sono un sostenitore della presenza necessaria delle all-star per fare buone squadre, ma a Toronto ho l'idea che manchi la stella intesa come faro, come luce da seguire quando il cielo è scuro, un trascinatore, uno che dia la spinta a tutti nei momenti più intensi, un così detto leader.
Partendo dal presupposto che non ritenevo adatto a questo ruolo neppure Bosh, ritengo che la sua presenza dava comunque qualcosa in più a una squadra senza altri punti focali rilevanti. Era si un accentratore, un lungo dinamico ma con pochi movimenti, ma era anche il miglior rimbalzista e il miglior marcatore di squadra con ampio margine. La sua autostima e le valutazioni dell'ambiente Nba attorno a lui, facevano di CB4 l'unica stella dei Raptors.
Ma il punto reale, secondo me, non è la sua partenza ora. Il punto reale è stata la sua permanenza dall'arrivo di Bargnani.
Ho idea che la prima mossa del duo Colangelo-Gherardini sia stata un'azzardo in varie direzioni. Prima di tutto draftare il Mago come prima scelta. A posteriori possiamo dire che non era lui il primo pick ideale (Brandon Roy, Rudy Gay e LaMarcus Aldrige avrebbero dovuto stare più su) e a dire il vero in molti l'hanno sostenuto fin da subito. Ma questa mossa, molto azzardata, secondo me avrebbe reso dividendi più alti compiendo un'ulteriore mossa, successiva, ovvero quella di sacrificare il vecchio per il nuovo: via subito Bosh in cambio di uno-due giocatori "strutturali", colonne per una squadra in divenire.
Invece si è puntato su una coppia di lunghi evidentemente incompatibili perché entrambi atipici ed entrambi abituati a stare lontani dal canestro in fase offensiva, con uno di essi, tra l'altro, poco avvezzo al fondamentale del rimbalzo e, soprattutto, rookie europeo.
Come se non bastasse, questa convivenza ha portato Bargnani a doversi spostare dal suo ruolo naturale di ala grande a quello a lui molto meno congeniale di centro, seppure atipico.

Ma G&C hanno dimostrato poca lungimiranza anche negli affari Jermaine O'Neal e Jamario Moon, dati via per Shawn Marion e il nulla (Marcus Banks) per poi regalare Marion ai Mavs (scambiato con Devean George e Antoine Wright), nonostante una situazione difensiva anche a livello individuale piuttosto critica.
L'apice dell'incomprensibilità è però arrivato con la firma di Turkoglu. Lo ammetto, a me pareva una buona mossa per una squadra con ambizioni da playoff, uno che avrebbe potuto tenere a galla i canadesi anche oltre il primo turno. Il problema è che in post season bisogna arrivarci, e i Raptors dell'anno scorso erano scandalosi per qualità di gioco, colpa anche del non pervenire cronico del turco (che infatti ha fatto le valige per vivacchiare a Phoenix).

Cosa rimane oggi?
Rimane, a mio avviso, una squadra buona per sfiorare le 50 W, addirittura giocarsi un posto ai playoff in una Conference dove la concorrenza non dovrebbe esistere almeno fino alla quinta piazza. Dico forse perché con l'acquisto di Barbosa ho idea che Triano voglia riproporre quella versione orribile di run&gun abbozzato che ha provato a mettere in piedi nell'ultima stagione e mezzo con risultati di gioco imbarazzanti. Per di più la difesa rimane un settore su cui sembra che i Raptors non abbiano voglia di investire.
Quello che non si vede è un progetto a lunga scadenza, nascosto da una serie di "anni zero" nei quali la parola d'ordine è stata ripartire.

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