Ambulo ergo ludo

Se, oltre a chiedervi chi diavolo mi ha insegnato il latino, vi state chiedendo anche di cosa parlerà questo post, allora la risposta (alla vostra seconda domanda; per la prima le eventuali colpe sono totalmente mie) è Kobe Bryant.
Perché? Perché il ragazzo oltre ad avere un dito rotto e un mignolino fastidioso da almeno un anno e mezzo, ha da poco aggiunto un mal di schiena versione T-Mac, di quelli che ti fanno al massimo camminare.
Bene, con tutti questi acciacchi si metterà a riposo hanno pensato quasi tutti, invece no, Il Mamba vuole sempre scendere in campo per mordere le eventuali prede, financo fosse mordicchiarle o addirittura solo rosicchiarle, ma lui deve stare lì, in campo.
Kobe sembra conoscere un unico posto in cui stare, possibilmente in posizione verticale e con la mano calda davanti a un canestro.
Qualche giorno fa, quando il dolore si era presentato in maniera solenne, ha abbandonato il campo prima che la sirena decretasse la sconfitta dei suoi Lakers, ma solo perché "Non riuscivo neppure a camminare, e questa è l'unica situazione in cui non gioco". In altri termini, se può camminare può anche giocare.
Niente risposo, il suo letto è il parquet e la sua medicina il pallone, poi dopo tre sconfitte magari ci scappa pure la vittoria contro Dallas, magari coll minimo stagioanle ma (magari) i Lakers hanno vinto grazie a un suo tiro che ha chiuso definitivamente i giochi.
Naturalmene sempre camminando.

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